Bersaglieri

Bersagliere a 20 anni Bersagliere tutta la vita
3/1997  1° REGGIMENTO
CORAZZATO CAPO TEULADA
COMPAGNIA BERSAGLIERI
"Pantere"
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"Ictu impetuque primus"

Il 16 aprile 1861 viene costituito il Comando dei Bersaglieri del 1° Corpo d'Armata dal quale dipendono sei Battaglioni che avevano preso parte alla Prima Guerra d'Indipendenza (1848-1849), alla Seconda Guerra d'Indipendenza (1859) ed alla Guerra di Crimea (1855-1856).
Questa unità dal 31 dicembre del 1861 prende il nome di l° Reggimento Bersaglieri e partecipa alla Terza Guerra d'Indipendenza (1866) ed alla campagna di Eritrea (1887-88, 1895-96). All'inizio del XX secolo prende parte alla Guerra italo-turca (1911-12) ed alla Prima Guerra Mondiale.

Nel giugno 1940 inizia la 2^ G.M., cui il rgt. partecipa nel fronte occidentale, in Albania e nella Francia Meridionale, per essere poi sciolto l'8 settembre del 1943.

Ricostituito il 1° gennaio 1953, passa in forza alla Divisione Corazzata "Pozzuolo del Friuli", poi alla Divisione di Fanteria "Granatieri di Sardegna" quindi alla Divisione Corazzata "Centauro".
Ridotto a battaglione il 31 ottobre 1976 a seguito della ristrutturazione della Forza Armata come 1° battaglione bersaglieri "La Marmora" infine ricostituito in Reggimento il 18 settembre 1995.

Inquadrato nella Brigata Meccanizzata "Granatieri di Sardegna" entra fin dalla sua costituzione nel 2° Comando delle Forze di Difesa.
Il Reggimento ha preso parte alle operazioni di soccorso a seguito del Sisma dell'Irpinia nel Novembre 1980, al Sisma Appennino Umbro-Marchigiano del settembre 1997 e marzo 1998, alle Operazioni Partenope 2 dal Luglio 1997 al Giugno 1998 e Vespri Siciliani.

Fortememte ridotto nel personale, viene virtualmente sciolto nel 2000 e la Bandiera di Guerra consegnata in custodia al Comandante della Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna".

Il 22 febbraio viene ricostituito in Cosenza, per cambio denominazione del preesistente 18° reggimento Bersaglieri


"Ictu impetuque primus"

Scudo: Nel primo cielo al palo partito di rosso e di nero, alternati, caricato dell'elmo di Scanderbeg d'oro affiancato da due stelle d'argento; nel secondo d'azzurro al toro furioso d'oro cornato d'argento (Torino): nel 3° inquartato, nel primo e quarto d'argento alla croce di rosso col capo d'Angiò, nel secondo e terzo d'azzurro al motto " libertas " in lettere d'oro posto in banda (Bologna); nel quarto campo di cielo alla quercia nodrita sulla pianura erbosa, il tutto al naturale: il tronco accostato dalle lettere O. C. di nero (Civitavecchia). Il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco inquartato: nel primo di rosso alla croce d'argento; nel secondo troncato: a) d'oro all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e membrata del campo; b) ritroncato: sopra, fasciato di nero e d'argento, sotto, di rosso pieno; nel terzo troncato: sopra d'argento all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e piotata d'oro; sotto, campo di cielo, alla campagna erbosa ed alberata al cervo che si abbevera ad una fonte, presso una quercia, il tutto al naturale; nel quarto di rosso al castello merlato alla ghibellina, torricellato di uno, a destra d'argento, murato di nero, finestrato di tre, 1-2 del campo (Pavia).

Ornamenti esteriori: sullo scudo corona turrita d'oro, accompagnata sotto da quattro nastri annodati nella corona, scendenti e svolazzanti in sbarra e in banda al lato dello scudo, rappresentativi delle ricompense al Valore. Nastro dai colori dell'Ordine Militare d'Italia accollato alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro. Sotto lo scudo su lista bifida d'oro, svolazzante con la concavità rivolta verso l'alto, il motto "Ictu impetuque primus". 
 
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